Isole Eolie 2021

UNA COSTELLAZIONE SUL MARE

Sette stelle: Stromboli, Panarea, Salina, Alicudi, Filicudi, Lipari e Vulcano. Isole circondate, come dicono gli eoliani, dal mare color blu eolie, un blu unico che si può vedere solo lì e, credetemi, ti ammalia come il canto di una sirena. Terre vulcaniche alcune ancora attive come Vulcano che ti regala un’esperienza unica, vibrante, adrenalinica. Se hai il coraggio, e ti viene, di salire sin sulla bocca, le fumarole sulfuree ti avvolgono sino a farti scomparire. Per un attimo respiri con lui, poi ti accorgi che il gigante ha il respiro pesante e allora ti sposti verso il ricchissimo panorama che lo circonda. Da non dimenticare la zona termale dove pelle e capelli si rigenerano all’istante. Panarea ti accoglie con la gentilezza greca, noti le sue case rigorosamente bianche tra i cactus, ma poi, per coloro che intendono esplorarla nella parte interna ecco che più di tutte le sue sorelle mostra un terreno irto, crudo e impegnativo, concedendo come compenso il piacere di panorami e spiagge uniche. Alicudi e Filicudi ti parlano sottovoce, trasportandoti nell’atto di un respiro in un tempo passato, lontano, di duro e onesto lavoro eppure ancora vivo in coloro che vivono lì. A Salina una spiaggia petrosa ti invoglia ad osare un tuffo  tra banchi di pesci bellissimi, diversi di razza e di colore. E ancora bagnata, a fronte spiaggia ho pranzato con specialità locali super abbondanti come il famoso pane cunzato. Consiglio di acquistare le ceramiche locali molto belle ad ottimo prezzo. Lipari, accogliente, generosa, dispone di preziosi gioielli come le cave di caolino che ti fanno vivere un po’ l’esperienza cromatica dei grandi canyon. E poi la sua ossidiana detta “diamante nero”, il suo centro storico con le vie colorate di negozi per turisti, il chiostro longobardo dell’antico convento, ma più di tutto ho trovato una gente semplice e timidamente orgogliosa di essere liparese, anche se di adozione. Il cuore però, per quanto mi riguarda, l’ho lasciato a Stromboli. Un vero colpo di fulmine, un posto magnetico, basico, eppure così ricco di atmosfere. Le piccole stradine percorse da ape-taxi, mezzi in miniatura che sfrecciano audaci tra le abitazioni con pergolati sorretti da colonnati conici tipici del posto. Spiagge nere, acque “blu eolie”, piante grasse enormi, una vegetazione sopravvissuta a passati disastri esplosivi del vulcano che oggi, più tranquillo, di giorno domina la scena e di notte diventa un faro  di fuoco. E ancora la sua sciara, una cascata di terra lavica che scende sino al mare spesso fumante. Lì ti soffermi davanti a uno spettacolo insolito. A me è venuto da pensare che la vita è un dono così prezioso e per niente scontato e che ogni nostro respiro è un impegno a viverla appieno. Quando tornato a casa senti una strana nostalgia, beh… è il “mal delle Eolie”, una costellazione sul mare.

Adriana

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