Iran

Da dove partire per raccontare un viaggio che ne ha raccolti in sé più di uno?

Sognavo fin da bambina un viaggio in Persia: mio papà ogni sera ci leggeva una storia delle Mille e una Notte e mi immaginavo passeggiare fra patii ombreggiati e giardini profumati.

Il sogno è poi è  continuato negli anni dell’Università dopo aver studiato solo sui libri la storia dell’arte islamica che ha le sue radici nella storia dell’arte persiana. I sogni, se ci credi, diventano realtà e il viaggio è stato assolutamente all’altezza delle aspettative, anzi meglio.

Ho visto e toccato con mano gli Ziggurat (allora esistono!!), ho camminato fra le rovine di Persepolis sentendo in lontananza i passi dei sovrani che portavano i loro dono al grande Dario; mi sono seduta sui patii delle magnifiche case di ricchi mercanti di cose preziose; ho annusato fiori in giardini colorati ricchi di magici zampilli d’acqua e ho ammirato la grandiosità delle moschee islamiche i cui elaborati disegni sono riproposti negli altrettanto famosi tappeti persiani. Ho assaggiato cibi semplici ma molto gustosi, sgranocchiato pistacchi e mandorle, dissetata con angurie, arance e meloni e saziata con riso dall’inconfondibile color giallo zafferano.

Ma la parte migliore del viaggio sono state senza dubbio alcuno le persone: gentili, aperte, disponibili, bellissime, soprattutto bellissime dentro. Persone ricche di storie, drammi e sogni ma che non hanno mai lesinato un sorriso. Barbara, la nostra tour leader ha detto che dall’Iran si torna più gentili e penso che mai frase fu più azzeccata.

Fardin, la nostra guida locale ci ha detto che la vita è come l’acqua che deve scorrere e “sgorgogliare” perché se si ferma diventa puzzolente palude. Di sicuro sono tornata dalla Persia più ricca dentro. Grazie anche a tutti i miei compagni di viaggio e a mia figlia Chiara con la quale ho condiviso queste magnifiche esperienze.

Grazie a CENTOCITTA’VIAGGI che sa organizzare viaggi dalle diverse sfumature.

Flavia – Aprile 2018

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